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_Chi non li conosce
Se il luogo comune dice che in Italia siamo tutti artisti (e una grossa fetta anche commissari tecnici calcistici), sempre di più è altrettanto vero che siamo anche giocatori e scommettitori. Il ricco flusso di denaro che cresce attorno alle case di gioco è in ascesa. Non conosce soste né vacanze o crisi d’identità. Dall’altra parte della barricata c’è un esercito sempre maggiore di utenti desiderosi di centrare il colpaccio. Obbiettivamente ci sono giochi con non poche insidie e difficoltà se non si conosce al dettaglio le regole (poker e roulette su tutti). Nemmeno con il blackjack si scherza, in verità. È possibile non conoscerli bene. Ci sono altri giochi invece, nella categoria Skill Games, dove tutti, almeno una volta (e forse anche molto di più), si sono imbattuti nel corso della propria vita. Le carte di briscola e scopa, o anche l’avvincente battaglia navale. Negli anni ’80 c’erano i giocattoli che simulavano il sonoro di imbarcazioni affondate. Adesso è tutto meno ingombrante, e molto più rapido.
Cinque navi da affondare
Pensare che si sarebbe scommesso sulla battaglia navale come su di una partita di calcio, o una corsa ippica, alzi la mano chi l’avrebbe immaginato. La partita non dura mai moltissimo rispetto agli obsoleti tracciati cartacei. Il senso d’avventura e battaglia però è lo stesso. Il montepremi varia tra l’80 e il 100 per cento del buy-in iniziale. Una logica diversa da quella del poker dove spesso e volentieri si è in più giocatori. Qui è valorizzata la logica dell’uno contro uno, ma non mancano le partite a più persone. Ogni volta che si colpisce una nave, si guadagna un’ulteriore possibilità di tirare ancora. Fino all’affondamento totale. Novelli gladiatori delle acque internazionali con la differenza che qui in palio c’è un piccolo gruzzolo.
Se il luogo comune dice che in Italia siamo tutti artisti (e una grossa fetta anche commissari tecnici calcistici), sempre di più è altrettanto vero che siamo anche giocatori e scommettitori. Il ricco flusso di denaro che cresce attorno alle case di gioco è in ascesa. Non conosce soste né vacanze o crisi d’identità. Dall’altra parte della barricata c’è un esercito sempre maggiore di utenti desiderosi di centrare il colpaccio. Obbiettivamente ci sono giochi con non poche insidie e difficoltà se non si conosce al dettaglio le regole (poker e roulette su tutti). Nemmeno con il blackjack si scherza, in verità. È possibile non conoscerli bene. Ci sono altri giochi invece, nella categoria Skill Games, dove tutti, almeno una volta (e forse anche molto di più), si sono imbattuti nel corso della propria vita. Le carte di briscola e scopa, o anche l’avvincente battaglia navale. Negli anni ’80 c’erano i giocattoli che simulavano il sonoro di imbarcazioni affondate. Adesso è tutto meno ingombrante, e molto più rapido.
Cinque navi da affondare
Pensare che si sarebbe scommesso sulla battaglia navale come su di una partita di calcio, o una corsa ippica, alzi la mano chi l’avrebbe immaginato. La partita non dura mai moltissimo rispetto agli obsoleti tracciati cartacei. Il senso d’avventura e battaglia però è lo stesso. Il montepremi varia tra l’80 e il 100 per cento del buy-in iniziale. Una logica diversa da quella del poker dove spesso e volentieri si è in più giocatori. Qui è valorizzata la logica dell’uno contro uno, ma non mancano le partite a più persone. Ogni volta che si colpisce una nave, si guadagna un’ulteriore possibilità di tirare ancora. Fino all’affondamento totale. Novelli gladiatori delle acque internazionali con la differenza che qui in palio c’è un piccolo gruzzolo.